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Come disse sempre la pediatra, in sede di controllo (il “bilancio di vita“) per l’avvio dello svezzamento, i legumi vanno introdotti dopo l’ottavo mese e in forma di passato o, comunque, crema senza residui solidi. Nonostante Martina sia prossima al compimento del suo primo anno di vita, io continuo naturalmente a somministrarle i legumi in questo modo, perché ho ancora timore che la buccia di questi le resti incastrata in gola (se capita a noi adulti certe volte è un dramma, figuriamoci lei così piccola!) Ciononostante li mangerà normalmente a tempo debito, anche se non penso affatto sia un limite per il suo sviluppo gradire i legumi frullati, che anzi le sono più digeribili, e finché li vorrà così per me non ci saranno problemi.

Prima di ora li ha mangiati numerose volte, ero io impossibilitata, sempre per “causa sua“, a non poterne pubblicare qui la mia esperienza…

La minestra di lenticchie frullata le è stata congeniale sin dal primo momento, a differenza della crema di ceci che inizialmente non le piaceva affatto (scriverò poi la ricetta), e mangiando questa una volta a settimana, come piatto unico, riesce a saziarsi per bene e non fa i capricci appena il piatto si svuota. Eh già, i legumi non vanno abbinati con la carne per l’avvio dello svezzamento, ma vanno fatti mangiare uniti alla pasta e valgono come piatto completo. Effettivamente, se ci facciamo caso, anche per gli adulti vale la stessa regola in regime dietetico (con la precisazione di pochissima pasta dentro un piatto cospicuo di legumi). Così, a rotazione, Martina mangia vari legumi (o lo stesso tipo surgelato in precedenza) tutte le settimane.

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Ecco la mia ricetta, semplicissima, della minestra di lenticchie frullata che nel corso del tempo ho unito a semolino, sabbiolina, pastina micron di vario genere ed oggi, momento della pubblicazione di questo articolo, anche con i ditalini rigati della Mellin! Due chicchi per boccone, per iniziare sempre più ad abituarla al cibo solido. Che dire, sempre un gran successone!

La dolcezza ed il sapore delle verdure e delle lenticchie italiane biologiche non ha, infine, paragone; senza sale è un piatto gradevolissimo anche per me! Credo sia proprio l’atto del mixer a rendere piacevolissima al palato questa minestra di lenticchie frullata.

Con le dosi qui proposte Martina mangia due volte la minestra di lenticchie frullata di cui la seconda porzione decido se congelarla tranquillamente in vasetto oppure trovarmela per il giorno dopo. Sinceramente è capitato, qualche volta, che ho preferito darle anche il secondo giorno di fila la stessa pappa per non ripetere a giro il resto degli alimenti già mangiati; questo capita se, ad esempio, nella settimana non sono riuscita a reperire l’uovo fresco di gallina come ulteriore alimento rotante.

Minestra di lenticchie frullata

Ingredienti:

  • 2 Cucchiai di Lenticchie Italiane da agricoltura biologica
  • 1 Carota BIO senza buccia
  • 1 Pomodoro tondo BIO senza buccia
  • 1 Patata BIO pelata
  • 1 Ciuffetto di Sedano BIO
  • 1 Cipollotto verde BIO

Procedimento:

Lavate e sbucciate gli ortaggi, fateli a cubettini piccoli. A parte lavate diverse volte la lenticchia sotto l’acqua corrente, sgocciolate con cura.

Riempite un pentolino con abbondante acqua e tuffatevi dentro tutti gli ingredienti; cuocete a fuoco moderato fino a totale cottura.

Usate il liquido come componente di cottura della pasta e allungatelo con altra acqua se si è asciugato troppo in precedenza.

Le porzioni devono variare in base alle esigenze del bambino e secondo quanto il vostro pediatra indica. L’alimentazione dei piccoli va praticata senza aggiunta di sale e zuccheri.

 

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