pomodori-secchi-siciliani-sott'olio

Quando arrivano l’estate, il Sole, il caldo, i colori vivi, anche il pomodoro inizia a farsi ampia strada e a diventare, specialmente al Sud, il Principe indiscusso in cucina, dunque anche di questa mia ricetta dei pomodori secchi siciliani sott’olio!

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(Clicca sulla foto per la versione in alta definizione)

In Sicilia dal famigerato e pregiato ciliegino, si passa anche al classico pomodoro datterino, entrambi vengono tagliati in due, salati abbondantemente e fatti lungamente essiccare al Sole. Il tempo e la cura sono constanti, con ritmi serrati ed intensi. A Pachino e Portopalo di Capassero (SR), ad esempio, la tradizione del ciliegino essiccato è profondamente radicata; è una vera e propria istituzione e guai a “macchiarla di sacrilegio”. L’aria marina e il terreno salmastro favoriscono la coltivazione di questa specie di pomodoro, che quasi sempre (salvo rare volte) risulta essere sovrabbondante nel raccolto, tanto da indurre i produttori ad affiancare la vendita del pomodoro normale con quella del ciliegino secco; questo vuol dire che se la resa, un’annata, non è stata copiosa, non ci sarà molto probabilmente a disposizione il pomodoro secco. In termini di prezzo al Kilogrammo, si fa molto desiderare il ciliegino: intorno a €15 per Kilo, ed in certi casi molto di più. Diverso discorso per il classico datterino, il cui prezzo può scendere verso €10 per Kilo.

Il pomodoro secco siciliano ha il suo grandissimo pregio di essere buono in purezza, appena pronto, condito con olio, basilico fresco (altra pianta che qui in estate esplode di proliferazione) e pezzetti di aglio, e accompagnato a bruschette calde e fragranti. Ancora, può essere ornamento e ingrediente per spaghetti “sciuè sciuè“, magari con la proverbiale aggiunta della muddica atturrata, eccellenza della cucina casalinga. Piccola parentesi sull’aglio, non posso non farla: ogni anno, da Maggio in poi, con il subentrare della festa del patrono di Trecastagni (CT), Sant’Alfio, esso si rinnova nella sua nascita e crescita, divenendo uno dei prodotti di maggior interesse per i siciliani, che lo acquistano e lo custodiscono tutto l’anno (nello specifico è tradizione, per gli abitanti alle pendici dell’Etna, acquistarlo proprio durante questa festa patronale, ove viene elegantemente sfoggiato dai coltivatori e produttori locali), quale provvista fondamentale per preparare moltissime ricette.

Per tutto il resto è sempre bene e cosa saggia privilegiare, quando si va al mercato ad acquistare l’aglio, quello italiano; lo riconoscete dalla sua forma rotonda, dai suoi spicchi generosi e dal colore della buccia sfumato e striato di viola-rosa acceso.

Ovviamente, poi, il pomodoro secco siciliano trova “la morte sua” sott’olio, per essere conservato in comodi e sterili barattoli ed essere a disposizione in ogni stagione, gustandolo come antipasto, oppure ancora una volta come ingrediente di aggiunta in alcuni piatti.

Ricordo, quando ero molto piccola, che mia mamma allestiva dei cavalletti di legno (procurati da mio padre) sui quale poggiare tavole, sempre di legno, imbandite di piatti dove riposavano al Sole questi pomodori, affinché divenissero secchi e dunque pronti per le conserve.

Adesso, si fa prima, e questo lo si deve grazie alle produzioni industriali locali, che esportano in tutto il territorio, a comprarli in pratiche vaschette da 500 grammi (ce ne sono anche di peso minore), che vanno semplicemente lavati, asciugati e invasati con tutti i profumi e gli aromi espressione del Mediterraneo: menta, origano, basilico, aglio, capperi e molto altro che anche la fantasia, l’estro e l’ispirazione dettano.

Questa ricetta dei pomodori secchi siciliani sott’olio segue e tiene conto di tutte queste nozioni, accompagnate, naturalmente, dai ricordi del passato che custodisco sempre nel cuore. La sfilza di “q.b.” non è frutto di pigrizia, ma un’indicazione basilare, che deve tenere conto dei vostri e miei gusti personali, che dunque possono variare.

Sotto, trovate anche il video per una breve ed efficace spiegazione visiva su come farli in casa, in assoluta praticità.

Buon divertimento con i pomodori secchi siciliani sott’olio, motivo in più per conservare durante l’inverno i barattoli dopo l’utilizzo del loro contenuto iniziale (io conservo sempre quelli che mi piacciono molto esteticamente e quelli che reputo comodi per le conserve).

Quante cose tornano utili, eh?

Pomodori secchi siciliani sott’olio

Ingredienti:

  • 500 g di Pomodori siciliani secchi
  • Menta in foglie q.b.
  • Basilico in foglie q.b.
  • Origano fresco q.b.
  • 5 Spicchi d’aglio italiano
  • Olio di semi di girasole
  • Capperi dissalati q.b.

Procedimento:

Sterilizzate i barattoli per tempo, immergendoli in acqua bollente per almeno 30-40 minuti (se ci sono adesivi, tranquilli che si staccheranno da soli e sarà tutto molto facile), coperchi inclusi, e poggiateli dopo su un panno pulito, a testa in giù, fino a che non risulteranno asciutti.

Lavate, lasciando in ammollo per una ventina di minuti, i pomodori secchi, poi apriteli ad uno ad uno ed assorbitene il liquido in eccesso con dei fogli di carta assorbente da cucina.

Preparate in una ciotola capiente il condimento con gli aromi, mescolatevi dentro i pomodori secchi pronti, poi iniziate ad invasare alternando questi ultimi con l’olio di semi di girasole, fino al riempimento totale del barattolo. Chiudete per bene, pulite il barattolo all’esterno e riponete in dispensa (luogo sempre asciutto e lontano da correnti).

I pomodori secchi siciliani sott’olio saranno pronti per essere gustati dopo un mese o poco più.

Dimenticavo: così come per l’aglio, di scegliere quello italiano, soprattutto se non si ha modo di acquistare quello direttamente prodotto in Sicilia, vale lo stesso per il pomodoro; andrà bene ogni pomodoro piccolo di dimensione e italiano d’origine, che sia già secco e sia pronto per il sott’olio.

Vi auguro buon appetito e se volete continuare a restare sempre aggiornati seguite L’ANGOLO DELLE PRELIBATEZZE anche su Facebook!

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